#fede e solidarietà
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pier-carlo-universe · 7 days ago
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Sant’Antonio Abate: le celebrazioni ad Alessandria tra fede, gratitudine e solidarietà
Una settimana di eventi per il patrono dell’AOU AL Il 17 gennaio 2025, in occasione della festività di Sant’Antonio Abate, Alessandria ha dato il via a una settimana di celebrazioni in onore del santo patrono dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ales
Una settimana di eventi per il patrono dell’AOU ALIl 17 gennaio 2025, in occasione della festività di Sant’Antonio Abate, Alessandria ha dato il via a una settimana di celebrazioni in onore del santo patrono dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria (AOU AL). Una giornata che ha combinato momenti di raccoglimento religioso, riconoscimenti pubblici e partecipazione comunitaria. La…
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vividiste · 6 months ago
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Immagina di essere nata femmina, tua madre ti ha messo al mondo e, insieme a tuo padre, hanno voluto chiamarti Imane, fede.
Immagina che, mentre cresci, capisci di avere una passione, la Boxe. Ti alleni, gareggi, vinci, hai un dono.
Sei molto forte ma crescendo noti che il tuo corpo non è come quello di tutte quelle che ti circondano, e capisci che hai qualcosa di diverso. Un livello ormonale di testosterone più alto.
E non lo noti solo tu, ma te lo fanno notare ogni volta che sali sul ring misurandolo.
Immagina di esserti sentita sempre donna, di non aver mai modificato niente nel tuo corpo. Tra l'altro cresciuta in un paese dove la transizione è illegale, ma a te che importa? Sei donna e lo sai.
Immagina di gareggiare più volte, prenderti tutti quei pugni, cadere, rialzarti ed essere squalificata. Più volte, tante volte. Un sorriso, e si va avanti, sperando nella prossima.
Immagina di salire sul ring con una Irlandese, Kelly Herrington (tanto per citarne una) 1-0 per lei, la prima, la seconda, la QUINTA VOLTA. Hai perso ancora, ti sei presa i pugni più forti della tua vita e non sei riuscita a mettere nemmeno una volta k.o. quell'altra donna davanti a te che ti ha massacrato.
Eppure, lei non aveva tutto questo testosterone di cui parlano, nessuno si è chiesto come mai ti abbia battuto.
Immagina di essere squalificata perchè quella volta avevi un livello di testosterone più alto rispetto ai criteri richiesti.
Immagina di andare alle olimpiadi, anni di lavoro, di allenamento, di sacrifici, un sogno. Questa volta il livello di testosterone è nella norma, va tutto bene. E immagina poi di essere definita "Uomo algerino" dai giornali italiani. Di ritrovarti oggetto di un'ondata di odio e discriminazione di cui non volevi far parte e di essere chiamata trans, solo perchè per qualcuno non sei abbastanza donna.
Dai il primo pugno, circa 30 secondi, ancora non ti sei nemmeno caricata per il round. Vedi la tua avversaria andare all'angolo, piangere, dire che fa male. Sei confusa, certo che fa male, è un pugno, ne hai presi migliaia anche tu.
Il round finisce ancora prima di iniziare, ti dispiace, giorni prima sei stata inondata di polemiche, di dubbi, di ansie. Ti avvicini a lei, per salutare, per dare una mano, quella famosa solidarietà femminile. Ma no, tu non sei donna, non sai cosa sia. Infatti, ti gira le spalle, piange, se ne va e tu rimani lì, non sai che fare.
Che colpa hai?
Nessuna. Sei nata donna, con qualche anomalia, ma sei donna. Eppure per i politici italiani non lo sei, uomo algerino, trans.
Non vorrei entrare nel merito, mi dispiace per la Carini. Sicuramente il tormento mediatico ha avuto un grosso impatto. Però, dai, stiamo parlando di olimpiadi di Boxe, in cui ha partecipato una campionessa italiana chiamata Tiger, fiamme oro della Polizia di Stato, mica danza classica.
(Grazie a Monia Ben R’houma per questo testo bellissimo e pieno di empatia)
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Fonte fb
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libero-de-mente · 10 months ago
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La mia anima, nota per come ha naufragato tante di quelle volte che il Titanic è nulla, disillusa che Eurocrate a confronto rimane un saggio sognatore, è deceduta l'altro ieri, credo. Anche se l'agonia durava da un bel po'. È deceduta per le complicanze al fegato della vita, per l'ictus al senno della ragione e alla metastasi del cuore atrofizzato dalla mummificazione dei rapporti sociali, sempre più aridi o inesistenti. Era giovane. Si, la mia anima era giovane, diciamo che forse era ingenua. Si ingenua, sognava ancora qualcosa di bello nella sua vita. Anche qui dico un bel: almeno credo. Affabile, impegnata, sincera, timorosa la mia anima non aveva mai dato l’idea dell’inguaribile romantica (seee come no) ma, negli ultimi anni di vita, ha rivelato un lato oscuro della propria natura. Una sua mal celata personalità, quasi junghiana, simile alla temperamento freudiano ma con un pizzico di natura adleriana sotto certi punti di vista, tutte prospettive mentali logicamente. Dovevo comprendere questa sua accozzaglia psicologica, un grumo filisofico alla Kant, emersa durante le letture di Agatha Christie alla ricerca della giustizia. Quella dove i disonesti, gli assassini, pagano sempre pegno. La convinzione che alla fine i buoni trionfino sempre sul male. Purtroppo la sua prolungata esposizione a tali convinzioni si è conclusa l'altro giorno, con un fallimento totale. Non tenedno conto che oltre alle citate sfumature della negativa umanità, ci sono anche gli idioti. E sono una legione infinita. Seppur sconfitta, la coraggiosa anima ha tenuto accesa la fiamma della speranza per qualche attimo. Rimanendo aggrappata alla convinzione che la vita non sia una mera sequela di piccole persone che tendono ad approfittarne, sempre e comunque, di chiunque si pari dinnanzi a loro. Interpellato sulla scomparsa della sua anima, il sottoscritto, famoso imbonitore di sogni infranti nonché Gran Visir della fede perduta, descrivo la mia anima come una che salutava sempre. Che dipingeva la vita come Van Gogh. Ma oggi tutto mi è chiaro. La mia conclusione è che se vogliamo vivere in armonia con l’universo, dobbiamo possedere una fede incrollabile, nel fatto di incontrare meno grattatori di scroto e più persone sensibili. Vogliose, quest'ultime, di condividere sostegno e sogni con chi sia predisposto a tali solidarietà.
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donaruz · 2 years ago
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La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l'universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l'insegnamento calato dall'alto, in una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede..
Gli animali son creature di questa terra, sono nostri fratelli e quindi non è che si devon considerare oggetti a nostra disposizione. Sono esseri viventi che hanno capacità di amare e di soffrire e quindi dobbiamo trattarli proprio come fratelli, come fratelli minori. Noi abbiamo un cervello più potente, però non vuol dire che, per questo, dobbiamo abusare di loro.
Le leggi morali non ce le ha date Dio, ma non per questo sono meno importanti. Questa dovrebbe essere l'etica dominante, senza aspettarsi una ricompensa nell'aldilà. Senza leggi etiche ci sarebbe il branco e non la società. E andrebbero insegnati valori comuni a credenti e non, il perdono, non fare del male agli altri, la solidarietà. Ma, soprattutto, bisognerebbe imparare a dubitare, a diventare scettici.
Margherita Hack (Firenze, 12 giugno 1922 – Trieste, 29 giugno 2013)
Il gufo stufo.
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istanbulperitaliani · 10 months ago
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Le Cem Evleri
Le Cem Evleri sono luoghi di culto e di comunità della fede alevita, una delle più grandi minoranze religiose in Turchia.
"Cem" in turco significa "riunione" o "assemblea" quindi letteralmente si traduce come "case delle riunioni" o "case delle assemblee".
In una Cem Evi gli aleviti si riuniscono per praticare il loro culto, che comprende la lettura di poesie sacre, la musica, la danza e le loro pratiche spirituali. Le Cem Evleri servono anche come centri culturali e sociali, promuovendo la solidarietà e l'unità tra i membri della comunità.
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Le differenze principali tra le Cem Evleri e le moschee sunnite includono la pratica del culto e le credenze religiose.
Mentre le moschee sunnite seguono la tradizione islamica ortodossa, le Cem Evleri sono caratterizzate da pratiche religiose uniche degli aleviti, che differiscono da quelle del sunnismo. Ad esempio, gli aleviti non praticano le cinque preghiere quotidiane prescritte nell'Islam sunnita, ma si riuniscono per le cerimonie collettive nelle Cem Evleri, qui i partecipanti si dispongono spesso in un cerchio per creare un'atmosfera di comunità e di unità. Questa pratica riflette l'importanza dell'uguaglianza e dell'armonia all'interno della comunità alevita. Inoltre, è importante notare che nelle Cem Evleri non ci sono separazioni tra uomini e donne, e non sono presenti il mirhab e il minbar, caratteristici delle moschee sunnite. Inoltre, le Cem Evleri possono includere dipinti e raffigurazioni che non si trovano nelle moschee. Raffigurazioni come Ali, figura centrale nella spiritualità alevita, e Mevlana Rumi il celebre poeta e mistico sufi.
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zohner · 3 months ago
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MICROSCOPIO SULLA POVERTÀ IN TICINO. MARKUS ZOHNER INCONTRA FRA MARTINO DOTTA, FRATE CAPPUCCINO.
Povertà. In Svizzera. In Ticino. A Lugano. Povertà. Come nasce la povertà in un paese dei più ricchi del mondo? Esiste un mondo parallelo in Ticino, una società invisibile, uno strato di poveri? Ci sono persone che fanno la fame? Cosa sono le ragioni per la povertà, e quali possono essere i rimedi? http://radiopetruska.com/discography/microscopio-sulla-poverta-in-ticino-markus-zohner-incontra-fra-martino-dotta-frate-cappuccino/?v=796834e7a283 Tavolino apparecchiati! E d’incanto la tavola si imbandì di ogni prelibatezza. Ai tempi dei fratelli Grimm si faceva così, oggi ci pensa un frate cappuccino a sfamare i poveri del Ticino con il suo Tavolino Magico. Fra Martino Dotta ha creato un mondo alimentare e di solidarietà che si è diramato in tutto il Cantone. Markus Zohner incontra un uomo di fede e di terrena autenticità. RADIO PETRUSKA: la rivoluzione è iniziata. Può esistere la povertà in uno dei paesi più ricchi del mondo? In Svizzera la povertà è volutamente nascosta? È possibile possedere solo l’essenziale per vivere? Il nostro non sapersi accontentare è un forma di insicurezza? Che cosa ci spinge a desiderare il materiale più di ogni altra cosa? Fra Martino lo mette subito in chiaro: „Parlare di povertà in Svizzera è quasi irrispettoso… Meglio usare parole come precarietà o fragilità sociale“. Sì, perchè la povertà in Svizzera non può essere certamente paragonata alla povertà in Africa. Fra Martino, però, ci spiega come in un paese super benestante la povertà assuma altre forme introducendo concetti quali: „lavoratori poveri“, „ereditarietà di situazioni difficili“, senso di vergogna, „una vita sul filo“ e una realtà volutamane nascosta. In Svizzera chi guadagna 2.240 CHF al mese è da considerarsi appena al limite della soglia della povertà… Follia? No, e Fra Martino ci spiega come sempre più persone (circa 50.000) in Svizzera si trovino ad affrontare questo problema, ricorrendo ad aiuti sociali, cantonali e contributi. Fra Martino ci introduce poi al fulcro del suo agire, il fatidico Tavolino Magico: un aiuto alimentare a persone in difficoltà basato su accordi con la grande distribuzione (eccessi di produzione o date di scadenza prossime). Un confronto aperto ma semplice, che mette in chiaro in maniera limpida quali sono i problemi economici in Svizzera e nel canton Ticino, evidenziando come il possesso, il patrimonio, i beni materiali altro non siano che un miraggio per il raggiungimento della felicità.
Ascolta la nuova puntata!
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radiopetruska · 3 months ago
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MICROSCOPIO SULLA POVERTÀ IN TICINO. MARKUS ZOHNER INCONTRA FRA MARTINO DOTTA, FRATE CAPPUCCINO.
Povertà. In Svizzera. In Ticino. A Lugano. Povertà. Come nasce la povertà in un paese dei più ricchi del mondo? Esiste un mondo parallelo in Ticino, una società invisibile, uno strato di poveri? Ci sono persone che fanno la fame? Cosa sono le ragioni per la povertà, e quali possono essere i rimedi? http://radiopetruska.com/discography/microscopio-sulla-poverta-in-ticino-markus-zohner-incontra-fra-martino-dotta-frate-cappuccino/?v=796834e7a283 Tavolino apparecchiati! E d’incanto la tavola si imbandì di ogni prelibatezza. Ai tempi dei fratelli Grimm si faceva così, oggi ci pensa un frate cappuccino a sfamare i poveri del Ticino con il suo Tavolino Magico. Fra Martino Dotta ha creato un mondo alimentare e di solidarietà che si è diramato in tutto il Cantone. Markus Zohner incontra un uomo di fede e di terrena autenticità. RADIO PETRUSKA: la rivoluzione è iniziata. Può esistere la povertà in uno dei paesi più ricchi del mondo? In Svizzera la povertà è volutamente nascosta? È possibile possedere solo l’essenziale per vivere? Il nostro non sapersi accontentare è un forma di insicurezza? Che cosa ci spinge a desiderare il materiale più di ogni altra cosa? Fra Martino lo mette subito in chiaro: „Parlare di povertà in Svizzera è quasi irrispettoso… Meglio usare parole come precarietà o fragilità sociale“. Sì, perchè la povertà in Svizzera non può essere certamente paragonata alla povertà in Africa. Fra Martino, però, ci spiega come in un paese super benestante la povertà assuma altre forme introducendo concetti quali: „lavoratori poveri“, „ereditarietà di situazioni difficili“, senso di vergogna, „una vita sul filo“ e una realtà volutamane nascosta. In Svizzera chi guadagna 2.240 CHF al mese è da considerarsi appena al limite della soglia della povertà… Follia? No, e Fra Martino ci spiega come sempre più persone (circa 50.000) in Svizzera si trovino ad affrontare questo problema, ricorrendo ad aiuti sociali, cantonali e contributi. Fra Martino ci introduce poi al fulcro del suo agire, il fatidico Tavolino Magico: un aiuto alimentare a persone in difficoltà basato su accordi con la grande distribuzione (eccessi di produzione o date di scadenza prossime). Un confronto aperto ma semplice, che mette in chiaro in maniera limpida quali sono i problemi economici in Svizzera e nel canton Ticino, evidenziando come il possesso, il patrimonio, i beni materiali altro non siano che un miraggio per il raggiungimento della felicità.
Ascolta il nuovo episodio!
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fotografoinviaggio · 4 months ago
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L'Importanza della Via Sacra di Fatima
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La Via Sacra di Fatima non è solo un percorso fisico, ma un viaggio interiore che invita i fedeli a meditare sulla Passione di Cristo. Ogni stazione rappresenta un momento cruciale della Via Crucis, offrendo ai pellegrini l'opportunità di ponderare sulle sofferenze di Gesù e sul significato della redenzione. Inoltre, questa via è un'occasione per riscoprire se stessi attraverso la preghiera e la contemplazione. Ogni passo lungo questo cammino è un momento per ritrovare la pace interiore e avvicinarsi alla spiritualità in modo più profondo.
La storia dietro la Via Sacra di Fatima
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L'importanza di Fatima come luogo di pellegrinaggio è legata alle apparizioni della Vergine Maria ai tre pastorelli: Lucia, Francesco e Giacinta. Tra maggio e ottobre del 1917, la Madonna apparve in sei occasioni, trasmettendo messaggi di pace e preghiera. Queste apparizioni hanno portato alla costruzione del Santuario di Fatima e alla creazione della Via Sacra. La Via Sacra fu inaugurata ufficialmente nel 1951, grazie agli sforzi del clero locale e dei fedeli, desiderosi di creare un percorso spirituale che simboleggiasse le sofferenze di Cristo. Da allora, la Via Sacra di Fatima è diventata una destinazione imprescindibile per coloro che visitano il santuario. Il percorso della Via Sacra La Via Sacra di Fatima si estende per circa due chilometri, iniziando dalla Rotonda di Santa Teresa e terminando presso il Calvario Húngaro, una collina sormontata da una grande croce di legno. Ogni stazione è ornata con cappelle e sculture che rappresentano i vari momenti della Passione di Cristo, rendendo il percorso un'esperienza visiva e spirituale unica.
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Lungo il cammino, i pellegrini possono apprezzare anche la bellezza naturale che circonda Fatima, con viste panoramiche e un'atmosfera di pace e tranquillità, perfetta per la riflessione e la preghiera. Le stazioni sono costruite in modo da consentire ai visitatori di soffermarsi e meditare su ogni momento della Via Crucis.
Le stazioni della Via Sacra
Prima Stazione: Gesù condannato a Morte La prima stazione della Via Sacra di Fatima segna l'inizio del doloroso cammino di Cristo verso il Calvario. Qui, i pellegrini riflettono sul momento in cui Gesù viene condannato a morte da Ponzio Pilato. Questa stazione rappresenta un invito a meditare sull'ingiustizia e sul sacrificio di Cristo per l'umanità. Seconda Stazione: Gesù prende la Croce Alla seconda stazione, Gesù accetta la croce, un simbolo del peso dei peccati del mondo. Questo momento è cruciale per i fedeli, in quanto rappresenta l'accettazione della sofferenza come parte integrale della redenzione. La meditazione su questa stazione aiuta a comprendere il significato profondo del sacrificio e dell'amore divino. Terza Stazione: Gesù cade per la prima volta
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Alla terza stazione, i pellegrini contemplano la prima caduta di Gesù sotto il peso della croce. Questa caduta simboleggia la fragilità umana e la forza necessaria per rialzarsi davanti alle difficoltà. La preghiera a questa stazione incoraggia a trovare forza nella fede per superare le avversità della vita. Quarta Stazione: Gesù incontra sua Madre Nel cuore del percorso, la quarta stazione rappresenta l'incontro tra Gesù e Maria. Questo momento di intensa emotività offre l'occasione per meditare sul dolore condiviso tra madre e figlio e sull'amore incondizionato di Maria. I pellegrini, riflettendo su questa stazione, possono trovare consolazione nei momenti di sofferenza personale. Quinta Stazione: Simone di Cirene aiuta Gesù
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La quinta stazione racconta di Simone di Cirene che viene obbligato a portare la croce di Gesù. Questo atto di supporto sottolinea l'importanza dell'aiuto reciproco e della solidarietà. Meditando su questa stazione, i pellegrini sono invitati a riflettere sull'importanza del sostegno comunitario nella loro vita spirituale. Sesta Stazione: Veronica asciuga il volto di Gesù Alla sesta stazione, una donna, conosciuta come Veronica, si fa avanti per asciugare il volto di Gesù. Questo gesto di compassione e coraggio è un promemoria per i fedeli dell'importanza della gentilezza e dell'empatia. La meditazione su questa stazione aiuta i pellegrini a comprendere l'impatto dei piccoli atti di misericordia nella vita quotidiana. Settima Stazione: Gesù cade una seconda volta La settima stazione rappresenta la seconda caduta di Gesù. Questo momento invita a riflettere sulla persistenza e sulla determinazione necessarie per continuare il cammino nonostante le cadute e le difficoltà. La preghiera a questa stazione incoraggia i pellegrini a trovare la forza di rialzarsi e continuare il loro percorso spirituale. Ottava Stazione: Gesù consola le donne di Gerusalemme Alla ottava stazione, Gesù incontra le donne di Gerusalemme e le consola. Questo atto di compassione, nonostante la sofferenza personale, è un esempio di amore e cura per gli altri. I pellegrini, meditando su questa stazione, possono imparare a mostrare compassione e sostegno agli altri, anche nei momenti di difficoltà. Nona Stazione: Gesù cade per la terza volta
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La nona stazione segna la terza e ultima caduta di Gesù. Questo momento rappresenta il culmine delle sofferenze di Cristo, un punto in cui la sua umanità è più evidente. La meditazione su questa stazione invita i pellegrini a riflettere sulla loro perseveranza e sulla capacità di affrontare e superare le prove più difficili della vita. Decima Stazione: Gesù spogliato delle sue vesti Alla decima stazione, Gesù viene spogliato delle sue vesti, un atto di umiliazione e di sofferenza ulteriore. Questa stazione rappresenta la spoliazione delle cose materiali e la vulnerabilità umana. La preghiera e la riflessione su questo momento aiutano i pellegrini a comprendere l'importanza della umiltà e della semplicità nella loro vita spirituale. Undicesima Stazione: Gesù inchiodato alla Croce La undicesima stazione rappresenta il momento in cui Gesù viene inchiodato alla croce. Questo atto, che segna l'inizio delle ultime ore di Cristo, è un simbolo potente del sacrificio supremo per l'umanità. I pellegrini, meditando su questa stazione, sono invitati a comprendere il profondo significato del dolore e della redenzione. Dodicesima Stazione: Gesù Muore sulla Croce Alla dodicesima stazione, i fedeli contemplano la morte di Gesù sulla croce. Questo momento di dolore e di perdita invita alla riflessione sulla natura del sacrificio e dell'amore divino. La preghiera in questa stazione permette ai pellegrini di connettersi profondamente con il mistero della morte e della resurrezione di Cristo. Tredicesima Stazione: Gesù deposto dalla Croce La tredicesima stazione rappresenta il momento in cui il corpo di Gesù viene deposto dalla croce e consegnato a sua madre. Questo atto di pietà e amore materno offre un'occasione di riflessione sulla perdita e il dolore. La meditazione su questa stazione aiuta i pellegrini a trovare conforto e speranza nei momenti di lutto. Quattordicesima Stazione: Gesù deposto nel Sepolcro La quattordicesima e ultima stazione della Via Sacra di Fatima rappresenta la sepoltura di Gesù. Questo momento di quiete e attesa è un invito alla riflessione sul significato della morte e della resurrezione. I pellegrini, pregando a questa stazione, sono incoraggiati a meditare sulla speranza della vita eterna e sulla promessa della resurrezione.
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Un Percorso di rinnovamento spirituale
Percorrere la Via Sacra di Fatima è un'esperienza unica che lascia un'impronta indelebile nella vita di ogni pellegrino. Questo itinerario di fede e riflessione offre un'opportunità preziosa per meditare sui misteri della Passione di Cristo e per trovare un rinnovamento spirituale. La Via Sacra come Parte Integrante del Pellegrinaggio a Fatima
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La Via Sacra è una parte indispensabile del pellegrinaggio a Fatima. I fedeli che percorrono questo cammino trovano conforto e forza nella preghiera e nella contemplazione. Questo percorso, immerso nella tranquillità e nella bellezza naturale, offre un ambiente ideale per la riflessione e la crescita spirituale. Non potete però mancare di vedere i santuari di Fatima (leggi l'articolo qui) Read the full article
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londranotizie24 · 4 months ago
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magauda · 5 months ago
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Dc e Pci pagarono il prezzo della solidarietà nazionale
Le istituzioni repubblicane, i partiti e i sindacati reagirono agli spiacevoli fatti del 1977 avvenuti nelle università italiane seguendo una linea della fermezza che condannava il comportamento dei gruppi eversivi e invitava il paese ad avere fede nell’operato del governo e delle istituzioni, appellandosi a quegli ideali di giustizia e libertà in grado di poter difendere la democrazia italiana.…
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pier-carlo-universe · 29 days ago
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Auguri di Renato Balduzzi
"Per me, la ragione più importante per annunciare il Vangelo è condividere la mia gioia, condividere il motivo della mia gioia
“Per me, la ragione più importante per annunciare il Vangelo è condividere la mia gioia, condividere il motivo della mia gioia. Quando siamo felici, vogliamo potere condividere la nostra gioia, vogliamo stare con le persone, vogliamo che gli altri siano parte della nostra felicità. Per i cristiani, il motivo più importante è l’amore gratuito di Dio che ci viene annunciato nei Vangeli. Se non…
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botallo · 5 months ago
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Dc e Pci pagarono il prezzo della solidarietà nazionale
Le istituzioni repubblicane, i partiti e i sindacati reagirono agli spiacevoli fatti del 1977 avvenuti nelle università italiane seguendo una linea della fermezza che condannava il comportamento dei gruppi eversivi e invitava il paese ad avere fede nell’operato del governo e delle istituzioni, appellandosi a quegli ideali di giustizia e libertà in grado di poter difendere la democrazia italiana.…
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sapergo · 5 months ago
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Dc e Pci pagarono il prezzo della solidarietà nazionale
Le istituzioni repubblicane, i partiti e i sindacati reagirono agli spiacevoli fatti del 1977 avvenuti nelle università italiane seguendo una linea della fermezza che condannava il comportamento dei gruppi eversivi e invitava il paese ad avere fede nell’operato del governo e delle istituzioni, appellandosi a quegli ideali di giustizia e libertà in grado di poter difendere la democrazia italiana.…
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bagnabraghe · 5 months ago
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Dc e Pci pagarono il prezzo della solidarietà nazionale
Le istituzioni repubblicane, i partiti e i sindacati reagirono agli spiacevoli fatti del 1977 avvenuti nelle università italiane seguendo una linea della fermezza che condannava il comportamento dei gruppi eversivi e invitava il paese ad avere fede nell’operato del governo e delle istituzioni, appellandosi a quegli ideali di giustizia e libertà in grado di poter difendere la democrazia italiana.…
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bigarella · 5 months ago
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Dc e Pci pagarono il prezzo della solidarietà nazionale
Le istituzioni repubblicane, i partiti e i sindacati reagirono agli spiacevoli fatti del 1977 avvenuti nelle università italiane seguendo una linea della fermezza che condannava il comportamento dei gruppi eversivi e invitava il paese ad avere fede nell’operato del governo e delle istituzioni, appellandosi a quegli ideali di giustizia e libertà in grado di poter difendere la democrazia italiana.…
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ROMA. Pioltello, la surreale vicenda della scuola censurata perché inclusiva
“Vorrei esprimere piena solidarietà al Dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Pioltello nel milanese che ha deciso, con grande coraggio, di chiudere la scuola il giorno di festa di fine Ramadan poiché il suo contesto scolastico è composto dal 40% di scolari con famiglie di fede musulmana.Una scelta di civiltà e di inclusione, una decisione legittima, assunta nel rispetto dell’autonomia…
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